Il gigante di Galveston
John Arthur Johnson, detto Jack (Galveston, 31 marzo 1878 – Raleigh, 10 giugno 1946), è stato un pugile statunitense.Nato da una famiglia di ex schiavi della regione di Galveston, iniziò la sua carriera da pugile combattendo nelle battle royal, ossia gli incontri d’intrattenimento tra neri per un pubblico di bianchi. Debuttò come professionista nel 1897, all’età di 19 anni, e nel 1903 conquistò il titolo mondiale dei pesi massimi ‘di colore’, campionato a sfondo razzista destinato ai soli atleti afroamericani. Dopo una serie di convincenti vittorie, nel 1908 divenne il primo pugile di colore ed il primo texano a vincere il titolo del mondo di boxe dei pesi massimi, quando sconfisse il campione in carica Tommy Burns. Nel 1910 fu protagonista in ciò che divenne noto come “incontro del secolo”, per via anche dell’enorme caratura del suo avversario – l’imbattuto James J. Jeffries – il quale lo affrontò per “difendere l’orgoglio bianco”. Soprannominato “il gigante di Galveston” (The Galveston Giant), la sua onnipresenza sulla stampa, affiancata al suo eccentrico stile di vita fuori dal ring, contribuirono a renderlo uno dei primi esempi di “campione moderno”.Durante la sua carriera, Johnson si costruì infatti uno stile di combattimento tutto suo e che non era d’abitudine nel pugilato dei suoi tempi. Benché fosse tipicamente lui a colpire per primo, egli faceva della propria difesa la sua arma migliore. Mostrava di avere un atteggiamento attendista nei confronti dei suoi avversari, lasciandoli sfogare nei primi round, per poi esplodere improvvisamente tutta la sua devastante potenza verso di loro. Il “gigante di Galveston” utilizzava anche tecniche inusuali all’interno del ring.L’autore Mike Aoki, grande appassionato di pugilato,scrisse infatti che “a Johnson piaceva sferrare un pugno al bicipite dell’avversario quando questo stava per sferrargli un pugno feroce. Ciò non impediva solamente che il pugno andasse a segno, ma intorpidiva o paralizzava il braccio del rivale”.Johnson combatté da professionista fino al 1938 quando ormai aveva compiuto 60 anni.