Uno dei più grandi
Sugar Ray Robinson (all’anagrafe Walker Smith Jr.) (Ailey, 3 maggio 1921 – Culver City, 12 aprile 1989) è stato un pugile statunitense, considerato uno dei più grandi di tutti i tempi. Come pugile professionista detenne il titolo mondiale unificato dei pesi welter per 5 anni e conquistò 5 volte quello dei pesi medi. Ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui quello di Fighter of the Year nel 1942 e 1951 secondo la rivista Ring Magazine. La stessa rivista gli tributò il titolo di Fighter of the Decade (1950-1960) e gli assegnò il prestigioso titolo di Best Pound for Pound of All Time nel 1997.Robinson è stato nominato “miglior pugile del XX secolo” da Associated Press e “miglior pugile di sempre” da ESPN nel 2007.La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo fin dal 1990. Nel corso della sua lunga carriera, durata 25 anni, combatté un totale di 200 incontri.Passò al professionismo nel 1940, a 19 anni, battendo per KO al 2º round Joe Echevarria e dal 1943 al 1951 mantenne una striscia di imbattibilità di 91 risultati utili consecutivi, la terza più lunga nella storia della disciplina; al 1951 vantava un prestigioso record professionale di 128-1-2, con 84 KO. Robinson detiene diversi primati nel mondo della boxe, tra cui quello di essere stato il primo pugile a conquistare per ben 5 volte il titolo mondiale della sua categoria, record che raggiunse sconfiggendo Carmen Basilio nel 1958, riprendendosi il titolo che lo stesso Basilio gli aveva strappato sei mesi prima. Dopo una ricca e longeva carriera, si ritirò per la seconda ed ultima volta l’11 novembre 1965, congedandosi come uno dei picchiatori più temibili di sempre con i suoi 108 KO in 200 incontri. Oltre a Basilio, sconfisse tutti i più grandi pugili che ebbe occasione di incontrare: Jake LaMotta, Gene Fullmer, Carl ‘Bobo’ Olson, Henry Armstrong, Rocky Graziano e Kid Gavilán. Noto per il suo stile di vita ostentato fuori dal ring, Robinson è considerato l’iniziatore dell’entourage sportivo. Alla fine della carriera pugilistica, Robinson tentò senza riuscirci quella di intrattenitore, dibattendosi in ristrettezze economiche fino alla morte, avvenuta nel 1989. Nel 2006 fu incluso in un francobollo commemorativo rilasciato dalla United States Postal Service. Terminò la sua carriera dilettantistica con una strabiliante serie di 85 vittorie consecutive (senza nemmeno una sconfitta), di cui ben 69 per KO o KO tecnico. Nel 1939 vinse il torneo dei Golden Gloves nella categoria dei pesi gallo e nel 1940 in quella dei pesi leggeri. Robinson fece il suo debutto tra i professionisti il 4 ottobre 1940, combatté e vinse altre 5 volte quell’anno, di cui 4 per KO. Nel 1941 sconfisse il campione del mondo in carica Sammy Angott, il futuro campione Marty Servo e l’ex campione Fritzie Zivic. Dopo aver vinto altri tre match, Robinson ad ottobre affrontò per la prima volta Jake LaMotta, che sarebbe poi diventato uno dei suoi più grandi rivali. LaMotta venne sconfitto con verdetto unanime. Robinson pesava quasi 6 kg in meno di LaMotta ma riuscì a controllare il match e, a dire la verità, i pugni più pesanti furono i suoi. Robinson vinse in seguito altri tre scontri, incluse due vittorie su Izzy Jannazzo, dal 19 ottobre al 14 dicembre. Per le sue grandi prestazioni Sugar Ray venne nominato Fighter Of The Year. Finì il 1942 con un totale di 14 vittorie e nessuna sconfitta. Il 27 febbraio 1943 Robinson venne arruolato nell’esercito statunitense, nuovamente col nome di Walker Smith. Ebbe una carriera militare breve, durata 15 mesi. Robinson, assieme a Joe Louis, fece varie esibizioni di pugilato di fronte alle truppe americane, finendo nei guai diverse volte. Litigò con i suoi superiori per le discriminazioni razziali nei suoi confronti e rifiutò di esibirsi quando gli venne detto che i soldati neri non potevano assistere ai suoi incontri. Nella seconda metà del marzo 1944, Robinson era di stazione presso il Fort Hamilton di Brooklyn in attesa di una nave diretta in Europa, dove era in procinto di esibirsi in ulteriori match di esibizione. Tuttavia, il 29 marzo Sugar Ray sparì misteriosamente dalla sua caserma. Quando si svegliò il 5 aprile presso il Fort Jay Hospital del Governors Island, aveva oramai perso il viaggio per l’Europa e fu inoltre accusato di diserzione. Lo stesso Robinson affermò di essere caduto dalle scale della sua caserma il 29 marzo e di soffrire di amnesia totale, dichiarando inoltre di non ricordare nulla da quel momento sino al 5 di aprile. Secondo la versione del pugile, il 1º aprile sarebbe stato trovato per le strade da un passante e portato all’ospedale. Nella sua relazione d’esame, un medico di Fort Jay concluse che le affermazioni di Robinson erano veritiere. Robinson venne esaminato dalle autorità militari, che gli diagnosticarono problemi mentali, e gli fu concesso di abbandonare la carriera militare il 3 giugno 1944. Nella sua autobiografia Robinson dichiarò che nel 1965 era a pezzi e ridotto piuttosto male finanziariamente, avendo speso tutti i 4.000.000 di dollari guadagnati in più di 20 anni di carriera dentro e fuori dal ring. Un mese dopo il suo ultimo match, Robinson venne onorato con una Sugar Ray Robinson Night il 10 dicembre 1965 al Madison Square Garden di New York. Durante la cerimonia gli venne tributato un massiccio trofeo. Tuttavia, nel suo piccolo appartamento a Manhattan non c’era un solo mobile con le gambe forti a sufficienza per sostenerlo. Nel 1966 vestì i panni di Biff Bower nella serie “Land of the Giants”, impersonando un ex pugile proprietario di un club e suonatore di tromba.Pochi ricordano le sue due partecipazioni (nell’episodio “The Contenders”) nella terza stagione di Mission Impossible nel 1968. Nel 1969 fondò lo Sugar Ray Robinson Youth Foundation per i quartieri degradati dell’area di Los Angeles. La fondazione non sostiene alcun programma che riguardi il pugilato. Robinson incominciò ad avere gravi problemi di salute: gli fu diagnosticato il diabete mellito che venne curato con l’insulina. Negli ultimi anni gli venne diagnosticata la malattia di Alzheimer, che lo condusse alla morte all’età di 67 anni. Robinson venne sepolto all’Inglewood Park Cemetery ad Inglewood, California.Robinson era un pugile dotato di una scioltezza che gli arrivava probabilmente dalla seconda delle sue passioni, la danza. Viceversa, aveva tentato di trasporre nella danza il suo modo di muoversi sul ring, sciolto ma atletico ed estremamente ritmato. Fluidità a parte, di tutto il resto non gli mancava niente, dalla velocità del jab alla potenza del KO. Disponeva, insomma, di una versatilità assolutamente fuori dalla norma. Con la sua statura di 180 cm, Robinson era un peso welter altissimo, e anche come medio è stato tra i più alti campioni del mondo di ogni tempo (Carlos Monzón, ad esempio, anch’egli peso medio di alta statura, misurava 181 cm). La dotazione tecnica sopraffina che gli permetteva di boxare con uguale efficacia a distanza quanto nei corpo a corpo, insieme alla statura e all’eccezionale potenza, ne fecero uno degli stilisti-puncher più formidabili di ogni tempo.I riflessi e le insuperabili capacità di scelta dei tempi gli consentivano di essere anche un grande colpitore d’incontro.A tutto ciò Robinson univa una visione tattica che gli consentiva di adattare la sua scherma a qualsiasi tipo di avversario: riusciva a dominare tanto i pugili aggressori-in fighter, quanto i picchiatori, quanto gli stilisti-puncher come lui. Secondo Bert Sugar, uno dei più autorevoli osservatori di pugilato, “Robinson poteva infliggere un pugno da KO perfino arretrando.” Non aveva differenza tra le due mani, abili e potenti in modo identico e da cui partiva una straordinaria varietà di colpi, tutti ugualmente efficaci. Secondo un articolo di TIME del 1951, “Il repertorio di Robinson, che esplode con uguale velocità e potenza da entrambi i pugni, comprende qualsiasi colpo, dal bolo al gancio, ad altri che gli vengono così al momento.” Robinson riteneva che quando un pugile si allena ad un certo livello, la tecnica e le reazioni diventano quasi dei riflessi condizionati. “Non pensi più, è solo istinto. Se ti fermi a pensare, sei finito.”Salendo di categoria, Robinson si ritrovò tra antagonisti molto più competitivi rispetto a lui di quanto lo fosse qualsiasi welter. Anche perché alcuni di essi, di valore assoluto quali Basilio e Fullmer, erano più giovani e si batterono con Robinson in un’età in cui la stragrande maggioranza dei pugili ha una competitività ridotta, logorata dagli anni e dal peso della carriera. La grandezza di Robinson, in ogni caso, deve essere valutata anche tenendo conto degli avversari della seconda parte della propria carriera.Sarebbe stato uno dei più grandi di ogni tempo se non fosse rientrato dopo il ritiro del 1952.Invece lo fece, e sconfisse fior di campioni nel fiore degli anni quali Olson, Basilio e Fullmer che, con il loro valore, fanno brillare ancora di più quello di Robinson. I seguenti sono i rivali a cui Robinson contese con successo il mondiale dei medi. I mondiali successivi persi contro Pender non fanno storia: se Robinson lo avesse incontrato a 28 anni, anziché a 38, le cose sarebbero probabilmente andate diversamente.Muhammad Ali, che nel corso della sua carriera si vantava, in modo spettacolare di essere: “The Greatest”, il più grande, ha in realtà classificato Robinson come più grande pugile di ogni tempo “Pound by Pound” ovvero il migliore attraverso tutte le categorie di peso. Altri grandi pugili, come Joe Louis, Sugar Ray Leonard, Jake LaMotta, hanno espresso pareri del tutto simili a quello di Alì