The Rumble in the Jungle
The Rumble in The Jungle è stato uno storico incontro di pugilato, disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa nello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).Vide contrapposti l’allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell’impresa dopo Floyd Patterson.L’incontro è considerato uno dei match più importanti, se non il più importante, della storia della boxe, per il fatto che segnò la riconquista del titolo da parte di Ali contro un altro famoso campione, Foreman, che in seguito avrebbe ripreso il titolo a sua volta. L’incontro viene ancora oggi trasmesso sui canali sportivi satellitari.È stato il primo incontro organizzato da Don King.King riuscì a far firmare ad Ali e a Foreman due contratti separati, promettendo di mettere in palio un premio di cinque milioni di dollari: ma, nonostante la promessa, King non possedeva ancora quella cifra, per cui dovette cercarsi un grande sponsor.Il presidente dello Zaire Mobutu Sese Seko volle ospitare l’incontro nella sua nazione, attratto dalla notorietà che avrebbe dato a sé e al suo paese.Preparazione dell’incontroAli era stato sospeso dalla pratica del pugilato nel 1967, e dovette scontare tre anni e mezzo di squalifica, a causa del suo rifiuto di arruolarsi nell’esercito e per le sue posizioni di critica verso la Guerra del Vietnam. Ali voleva riscattarsi dopo la sconfitta contro Joe Frazier subita l’8 marzo 1971 nello Scontro del Secolo al Madison Square Garden e quella contro Ken Norton il 31 marzo 1973.Foreman e Ali passarono l’estate del 1974 ad allenarsi nello Zaire, abituando i loro corpi al calore e al clima tropicale della nazione africana. L’incontro era programmato in settembre, ma durante un allenamento Foreman si ferì all’occhio destro, per cui l’incontro dovette essere rinviato ad ottobre.L’incontro cominciò alle 4 di mattina ora di Kinshasa, per poter essere trasmesso in diretta televisiva al pubblico americano nella fascia serale (del giorno prima). La trasmissione era commentata da Bob Sheridan, mentre David Frost conduceva le interviste da bordo ring. All’incontro erano presenti numerosi divi del cinema e campioni di boxe, tra cui Ken Norton e Joe Frazier.Foreman era dato dai bookmaker per superfavorito: la sua vittoria veniva data fino a tre volte più probabile della sconfitta. Le quote erano influenzate dalle sconfitte subite da Ali contro Frazier e Norton, e dal fatto che Foreman aveva conquistato il titolo mondiale battendo proprio Frazier, mettendolo al tappeto per ben sei volte prima di mandarlo KO, e inoltre aveva battuto sempre in soli due round Ken Norton, il pugile che aveva fratturato la mascella di Ali.I colpi veloci di Ali non sembravano pericolosi per un pugile di grande massa e forza come Foreman, che era di sette anni più giovane. Foreman era considerato come il pugile fisicamente più forte mai esistito.L’incontroAli cominciò subito al primo round ad attaccare Foreman.Questa strategia era insolita per Ali, che era noto più per la velocità e la tecnica che per la potenza. Lo scontro ravvicinato avrebbe favorito la forza bruta di Foreman, che poteva contare su un potentissimo haymaker in grado di stendere qualsiasi avversario.Ali sfruttò il suo diretto rapido di destro, colpendo velocemente senza proteggersi con la sinistra, per disorientare Foreman. Questa tattica sorprese Foreman, permettendo ad Ali di colpirlo duramente diverse volte, ma senza danneggiarlo seriamente.Prima della fine del primo round, Foreman si riprese e cominciò ad assestare alcuni micidiali colpi ad Ali.Foreman era abile a impedire la fuga dell’avversario verso l’esterno del ring: Ali capì che se avesse continuato a tentare di colpire ed allontanarsi si sarebbe stancato ben prima dell’avversario per cui dovette cambiare tattica.Ali aveva avvisato il suo allenatore Angelo Dundee che aveva un “piano segreto” per l’incontro. A partire dal secondo round, si avvicinò alle corde, appoggiandosi al bordo del ring e opponendo resistenza minima ai colpi di Foreman. Smise di tentare di colpire l’avversario.Questa strategia passiva fu in seguito denominata da Ali rope-a-dope.Foreman continuò a colpire con forza, nel terribile calore della mattina africana: Ali si limitava a schivare quando possibile, o a bloccare i colpi rendendoli innocui facendo sprecare energie all’avversario.Ali opponeva poca resistenza, e cominciò ad assestare colpi diretti e precisi al viso di Foreman. I colpi erano più leggeri di quelli dell’avversario, ma il volto di Foreman in breve cominciò a mostrare i segni dei pugni di Ali.Al sesto round Foreman appariva molto stanco. Ali continuò a provocare l’avversario, con frasi come “mi hanno detto che sai dare pugni, George!” o “mi hanno detto che potevi colpire come Joe Louis”.All’ottavo round, Ali assestò il colpo finale, un gancio sinistro che alzò la testa di Foreman abbastanza per permettergli di tirare un micidiale diretto al viso.Foreman si immobilizzò, barcollò attraverso mezzo ring e infine si accasciò a terra di schiena. Foreman si alzò quando l’arbitrò Zack Clayton arrivò a “9”, secondo quanto affermato da Bert Sugar della ESPN Classics e secondo quanto compare dalle pellicole dell’incontro, ma l’arbitro terminò il conteggio fino al “10”. L’incontro è considerato una delle più grandi dimostrazioni di strategia e di esecuzione tecnica mai viste in uno scontro di pesi massimi, mise in evidenza la grande capacità di incassatore di Ali e segnò un drastico cambio nello stile di combattimento del pugile: la precedente agilità impareggiabile e la grande mobilità vennero sostituite dalla tattica più passiva del “rope-a-dope”.